IL PRIMO PROTOTIPO

L’idea di utilizzare un motore automobilistico, pare, sia cominciata a girare nella testa di Grandis già alla fine degli anni sessanta ma la Shifty, come la ha poi realizzata, è stata ideata agli inzi del 1972 e ha richiesto circa quattro anni di impegno teorico e realizzativo come esemplare unico prima di poter vedere la luce come mezzo funzionante agli inizi del 1976.

Nell’immagine qui sotto la versione “laboratorio” portata sulle strade venete dal collaudatore. Come si può vedere sono molti i particolari cambiati rispetto alla versione che è stat successivamente, nel 1979, presentata al salone del ciclo e del motociclo di Milano.

La plastica del finto serbatoio è sagomata in modo differente. Il parafango anteriore è molto più avvolgente di quello divenuto poi definitivo, gli specchietti sono molto alti e rotondi, manca la protezione per la batteria, sono presenti delle borse poi non più offerte, nemmeno come opzional. Da notare anche i soffietti presenti sulla forcella e rimasti anche nei primi esemplari prodotti per poi sparire.

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L’immagine presente è tratta dalla rubrica della posta della rivista Quattroruote del luglio 1976 ed è in attesa di autorizzazione da parte della Editoriale Domus Editore S.p.A.